Il terzo episodio di Fermata Nanterre continua con la storia di Ahmed Djamai, a cui viene promesso un tetto come alternativa alla baracca dove ha vissuto 18 anni, distrutta dalle ruspe. Smantellate le bidonvilles di Nanterre, Ahmed viene fatto trasferire in una cité de transit, letteralmente “città di transito”, una soluzione temporanea per quelle famiglie a cui non si riesce a trovare un alloggio in casa popolare. Nelle cité de transit, costruite in tutta fretta all’inizio degli anni ’70, vengono riprodotte le logiche del dominio coloniale. Gli algerini sono educati a “vivere in maniera moderna”, controllati da un guardiano che molto spesso è un ex militare. Le cité de transit restano in piedi molto più a lungo del previsto, ed è in queste strutture fatiscenti che affondano le radici della banlieue francese. La segregazione sociale e urbana avanzano di pari passo.